…In quell’impero, l’Arte della Cartografia raggiunse tale Perfezione che la mappa d’una sola Provincia oc­cupava tutta una Città, e la mappa dell’impero, tutta una Provincia. Col tempo, codeste Mappe Smisurate non soddisfecero e i Collegi dei Cartografi eressero una Mappa dell’Impero, che uguagliava in grandezza l’Impero e coincideva puntualmente con esso. Meno Dedite allo Studio della Cartografia, le Generazioni Successive compresero che quella vasta Mappa era Inutile e non senza Empietà la abbandonarono alle Incle­menze del Sole e degl’inverni. Nei deserti dell’Ovest rimangono lacere Rovine della Mappa, abitate da Ani­mali e Mendichi; in tutto il Paese non è altra reliquia delle Discipline Geografiche.

Suàrez Miranda, Viaggi di uomini pruden­ti, libro quarto, cap. XLV, Lérida, 1658.

Citato in Borges, Museo, Tutte le opere, Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1984, trad.di Domenico Porzio.

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