Il primo racconto di fantascienza della storia

Le bugie di Luciano di Samosata

Anche Luciano di Samosata, come un orologio rotto che comunque due volte al giorno segna l’ora esatta, rivendicava l’onestà della disonestà, nella sua Storia Vera, il primo libro di fantascienza della storia.

Mi decisi a dire le bugie, ma bugie che si potessero riconoscere molto meglio di quelle che dicono gli altri: perché, infatti, almeno su un punto dirò la verità, se dichiaro che sto mentendo!

Ecco un libro che difficilmente sarebbe comparso sulle mie personalissime mappe bibliografiche. Tra i miei preferiti dei dialoghi dei morti c’è senz’altro quello tra Caronte e Menippo, che smaschera le convenzioni sociali, beffandosi allegramente del potere. Dato che due due volte non si può morire e chi ha dato quest’anno, come dice Shakespeare “è a posto per l’anno prossimo”. E se mi prendi, due volte non puoi prendermi.

CARONTE E MENIPPO
CARONTE Dammi, sciagurato, il prezzo del traghetto!
MENIPPO Grida pure, Caronte, se questo ti piace!
CARONTE Dammi, dico, il compenso perché ti abbiamo traghettato.
MENIPPO Non potresti ricevere da colui che non ha.
CARONTE Ma c’è qualcuno che non ha un obolo?
MENIPPO Se c’è anche qualcun altro non lo so, ma io non ce l’ho.
CARONTE E certamente ti impiccherò, per Plutone, se non me lo consegni, disgraziato!
MENIPPO E io colpendoti col legno ti fracasserò il cranio.
CARONTE E allora inutilmente avrai fatto un così lungo viaggio in barca.
MENIPPO Te lo dia per me Ermes, che mi ha consegnato a te.
ERMES Per Zeus, ci guadagnerei certo, se dovessi anche pagare per i morti!
CARONTE Non ti lascerò stare.
MENIPPO Certo, per questo scopo aspetta pure dopo aver tirato in secco la barca; se non che, come potresti ricevere ciò che proprio non ho?
CARONTE Ma tu non sapevi che bisogna portarlo?
MENIPPO Lo sapevo sì, ma non ce l’avevo. Che dunque? Per questo bisognava che non morissi?
CARONTE Solo tu dunque ti vanterai di aver navigato gratis?
MENIPPO Non gratis, carissimo; infatti sia ho tolto l’acqua, sia ho preso anch’io il remo, sia non ho pianto, unico tra gli altri viaggiatori della barca.
CARONTE Queste cose non interessano per nulla a un traghettatore: bisogna che tu paghi l’obolo; non (è) possibile che accada diversamente.
MENIPPO E allora conducimi di nuovo alla vita.
CARONTE Dici una cosa simpatica! Perché oltre a questo io riceva anche botte da Eaco!
MENIPPO Allora non seccare!
CARONTE Mostra che cos’hai nella bisaccia!
MENIPPO Lupini, se vuoi, e il cibo di Ecate.
CARONTE Da dove, o Ermes, ci hai portato questo cane? E oltretutto anche ciarlava durante la navigazione deridendo tutti gli imbarcati e prendendoli in giro e cantando lui solo, mentre quelli gemevano.
ERMES Non sai, Caronte, quale individuo hai traghettato? Perfettamente libero: non gli importa di nessuno. Questo è Menippo.
CARONTE E certo, se mai ti prendo –
MENIPPO Se mi prendi, carissimo: ma due volte non puoi prendermi!

 

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