Nostos
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Alla scoperta dei nostri "dintorni" letterari

Un ritorno alla letteratura "locale"

La nostra sede si trova a Forlimpopoli, una piccola cittadina tra Cesena e Forlì, nota soprattutto per aver dato i natali a Pellegrino Artusi, autore de “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene“. In realtà, Forlimpopoli è legata ad altri grandi personalità.

Qui sono nate molte figure di primo piano in diversi campi, dalla gastronomia con Artusi (il padre della cucina domestica italiana) alla musica con Uccellini (uno dei massimi violinisti barocchi), dalle scienze con Salaghi (il padre dell’omeopatia in Italia) alla letteratura con Gilda Musa (tra le massime voci italiane della fantascienza) le cui opere sono ormai difficili se non impossibili da reperire.

Per questo abbiamo deciso di avviare una collana editoriale interamente dedicata a questi piccoli gioielli, coinvolgendo nella realizzazione dei volumi anche un altro concittadino per la realizzazione delle copertine, lo scultore Luca Freschi, che alla collana ha dedicato alcuni dei suoi “breviari” scolpiti in ceramica.

Dalla natura agli innamorati, alla fantascienza

La collana prevede due uscite già questo dicembre 2021 – una dedicata ad un saggio critico di Artusi su Foscolo ed una dedicata al volume sulle tinte naturali di Bellenghi – ed almeno altrettante per il futuro, a partire nel 2022 con le opere di Brunoro II Zampeschi, Gilda Musa, madre della fantascienza, e Napoleone Salaghi, padre dell’omeopatia.


Collana realizzata con il patrocinio del Comune di Forlimpopoli.

Ringraziamo: Paolo Rambelli, assessore alla Cultura, Luca Freschi, artista le cui opere illustrano la copertina, Antonio Tolo, responsabile della Biblioteca Artusi, Margherita Raggi, collaboratrice ai testi, e tutti coloro che ci hanno aiutato nella realizzazione di questa collana.

Le copertine

I breviari di Luca Freschi

I “Breviari” – dal latino breviarium, che significa sommario, abbreviazione, compendio – è stato scelto perché ogni opera rappresenta una piccola sintesi della vasta e variegata produzione realizzata dall’artista negli ultimi anni.
In ciascuno di questi piccoli lavori, sono presenti sempre due oggetti per lo più di uso comune, come una banana che riecheggia la Pop Art, una chiave, monete, una pipa, un paio di forbici, che dialogano tra di loro andando a creare una narrazione.
Freschi indaga un tempo che non deve essere dimenticato e ogni opera ha il compito di raccontare una storia. Una testimonianza in cui l’uomo non è più presente perché soggetto alla caducità del tempo, ma nel quale è riuscito a lasciare una sua importante traccia.
L’artista con una padronanza sopraffina della ceramica, preserva alcuni oggetti dal trascorrere inesorabile del tempo.
Si tratta di oggetti che raccontano di noi, della nostra quotidianità, del nostro modus vivendi e che identificano a volte il nostro genius loci.
Sono objet trouvè ai quali Freschi da nuova vita e che vengono ricreati ex novo.
La reiterazione dei concetti di una visione tragica della vita, dietro l’apparente giocosità delle opere dalla levigata lucentezza, scaturisce da una ricerca complessa e articolata che lega ogni opera all’altra e fa sì che i suoi lavori si leggano come un unico grande e immenso progetto artistico.

 

Luca Freschi (Forlimpopoli, 1982), laureato presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna “sezione Pittura”. In questi anni di lavoro ha intrapreso una ricerca basata sull’alterità della figura umana, sulla memoria personale e collettiva tramite l’utilizzo della tecnica del calco.
Ha partecipato a varie esposizioni collettive e personali in Italia e in Europa.
Nel 2011 vince la prima edizione del Premio OPERA/Fabbrica, presso i Chiostri della Biblioteca Oriani di Ravenna.
Fra le recenti mostre personali si ricordano: Rust Never Sleeps, Zeit Gallery Pietrasanta (LU), Out of Memory, Art & Space Gallery presso Mandarin Oriental Hotel Monaco di Baviera – Germania, Pop Up Store Momentum, Art & Space Gallery presso Lungarno Collection Hotels Firenze, Surgery, Debaser Gallery, Pietrasanta (LU)
Nel 2015 viene selezionato come finalista alla 59° edizione del Premio internazionale della Ceramica di Faenza e nel 2017 viene invitato in Korea alla Gyeonggi International Ceramic Biennale, ed è menzione d’onore alla 39° edizione della Mostra Concorso Internazionale della Ceramica d’Arte Città di Gualdo Tadino (PG).
Alcune delle sue opere sono state vincitrici di premi nazionali e acquisite in collezioni pubbliche italiane e spagnole.
Vive e lavora a Meldola (FC).

 

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