I passaggi comuni

di Gonzalo Baz

Ho trascorso tutta l’infanzia e l’adolescenza in un complesso di grandi edifici in cui non sono mai tornato…

 

Il passato è un campo minato di immagini disordinate che alla prima distrazione esplodono con una violenza travolgente. Il protagonista di questo romanzo non abita più già da molti anni nel complesso residenziale dove ha trascorso l’infanzia, ma i ricordi destabilizzanti di un’adolescenza in piena crisi riaffiorano come apparizioni. Come se, in una galassia lontana, Sami e Lucas continuassero a lanciare sassi dai tetti, le guardiole della polizia a bruciare, i colpi di pistola a risuonare, un filo di sangue a scorrere per sempre nella fossa dell’ascensore; come se gli spazi comuni si fossero trasformati in un labirinto senza uscita.

Un romanzo d’esordio molto maturo, in cui il tempo non è altro che un’onda d’urto.

“Secondo Lucas gli unici a sapere la verità sul complesso sono i ragazzi che frugano nell’immondizia di notte, addentrandosi in quello che in un altro momento era stato utile o importante, tra sedimenti di vita pressata e maleodorante. Tra materia organica e plastica. Lì dentro, aggrappandosi a quello che fuori da lì fa parte del passato.”

Traduzione dallo spagnolo di Claudia Rolandone.

ISBN: 9788899958343

 

L’autore

Gonzalo Baz è nato a Montevideo (Uruguay). È scrittore e libraio. Dirige la casa editrice Pez en el Hielo e fa parte del collettivo di artisti ed editori indipendenti Sancocho. Ha trascorso parte della sua vita tra San Paolo e Montevideo. Nel 2017 ha pubblicato il suo primo libro di racconti Animales que vuelven (Pez en el Hielo), che ha vinto il premio Ópera Prima del Ministero dell’Istruzione e della Cultura dell’Uruguay. Ha organizzato e tradotto l’antologia di narrativa brasiliana contemporanea La paz es cosa de niños (Pez en el Hielo, 2018). Il suo primo romanzo, Los pasajes comunes, è stato pubblicato nel 2020 (Criatura Editora). Recentemente è stato inserito dalla rivista Granta tra i migliori giovani narratori in spagnolo.

-> Intervista a Gonzalo Baz